Fame nervosa o fame fisiologica? Vediamo, come sconfiggere o quanto meno contrastare la fame di origine nervosa. Se facciamo una ricerca sul web, scopriremo tanti siti che forniscono delle interpretazioni circa la natura di questo fenomeno e che suggeriscono i metodi più efficaci per combatterla ma, in quasi tutti i casi, sono sempre articoli che promuovono un dato prodotto miracoloso. Vediamo, invece, di riuscire a consigliare delle soluzioni non legate all’uso di preparati indirizzati per risolvere (non sempre) questo problema.
Incominciamo a dire, esaminando l’origine della fame nervosa, che esiste un forte legame tra il desiderio del cibo e il proprio stato d’animo. Infatti, è spesso una sorta di risposta che cerchiamo di dare ai nostri problemi siano essi di rabbia, stress, stanchezza oppure noia: insomma di quelle particolari situazioni che rivelano la nostra fragilità emotiva.
Si cerca rifugio in quelli che sono i cosiddetti ‘alimenti consolatori’ spesso identificati con cibi che presentano grassi o zuccheri in elevata dose. Chi, preso dalla fame nervosa, non ha mai ingurgitato caramelle, cioccolatini oppure patatine o altri snack? Alimenti, questi, che oltre ad essere dannosi alla salute incidendo negativamente sul colesterolo –tanto per citare un effetto indesiderato- creano i presupposti per soffrire di sovrappeso e obesità. Inoltre, mangiare ascoltando i richiami inconsci di una fame che non avrebbe ragion d’essere, ha un effetto di conforto momentaneo ed è facile cadere in una perfida spirale che incomincia con una emozione che richiama il desiderio di mangiare che si trasforma in un senso di colpa che richiede nuovo cibo per continuare questo loop poco benefico alla nostra salute.
Non è facile spezzare questa catena ma tuttavia possibile. E’ necessario recuperare quella forza di volontà nascosta dietro le pieghe della nostra personalità e far leva su questa per non cedere alla tentazione e non auto compiangersi infilandosi nella spirale che è quella della fame nervosa. Facile a dirsi, ma come è possibile procedere oggettivamente?
Innanzitutto va identificato se si tratta di fame fisiologica oppure nervosa. La prima è riconoscibile dal fatto che nasce a distanza di ore dopo l’ultimo pasto mentre, la seconda, è praticamente ricorrente proprio perché compulsiva. Cercare di resistere alla immediata esigenza di mettere qualcosa sotto i denti, potrebbe eliminare questa sensazione dopo pochi minuti e anche se mette a dura prova la propria capacità è una prima fondamentale conquista della padronanza di se. A lungo andare noterete che il desiderio di mangiare comincia a rarefarsi fino a non presentarsi più.
Un primo aiuto è quello di cercare delle alternative al cibo consumato per placare le proprie emozioni. Potrebbe essere efficace adottare delle tecniche antistress come il rilassamento corporeo, la meditazione o lo yoga ma anche rivolgere la propria attenzione verso una qualsiasi attività sportiva. L’alternativa, soprattutto se l’origine di quella fame è la noia, è quella di dedicarsi alla lettura oppure ascoltare della musica per trovare quella distrazione che non fa pensare al cibo.
Un altro fondamentale passo è quello di consapevolizzarsi circa il cibo e le sue specificità per metabolizzare il perché, il cosa ed il quando si mangia e, tenere una sorta di diario dove annotare ogni cosa si mangi e quando, può facilitare la visualizzazione del problema (quantità, tipo e periodicità) che aiutano a rendersi conto delle proprie esagerazioni e permettere il cambio delle nostre abitudini.
Appare scontato che la totale privazione del cibo (spesso quello più amato) è controproducente in quanto ne aumenterebbe il desiderio e, quindi, riducendone la quantità non rinunciato a quello che fino a quel momento è stato il vostro cibo consolatore